Museo Archeologico Provinciale di Salerno

Il Museo Archeologico Provinciale di Salerno raccoglie reperti archeologici provenienti dalla provincia di Salerno e dalla città stessa.
Le prime attestazioni relative al complesso monastico di San Benedetto risalgono all’epoca longobarda (868). Distrutto nell’884 e ricostruito per volere dell’abate Angelario, nel 930 il monastero assunse il rango di abbazia. Nel corso del XV secolo il complesso subì diversi interventi di restauro e decorazione. Nel 1581 l’abbazia passò alla congrega degli Olivetani. A seguito della soppressione dell’abbazia dovuta all’emanazione delle leggi napoleoniche, la chiesa fu usata come Real Teatro e solo nel 1857 fu riabilitata alla originaria funzione liturgica. Nel 1868 la chiesa fu utilizzata come deposito del distretto militare e, dopo quasi un secolo, venne restituita alla Curia. La Parte anteriore della chiesa era in origine dotata di un quadriportico che la costruzione della strada ha poi diviso. Le mura che delimitavano l’atrio furono inglobate dal Castelnuovo Reale, il palazzo in cui, nel primo decennio del ‘400, la regina Margherita di Durazzo, trascorse gli ultimi anni della sua vita. L’edificio che ospita il Museo è dunque un complesso pluristratificato di straordinario interesse: oltre ai resti del quadriportico meridionale e orientale della Chiesa di San Benedetto, che scandisce l’esposizione al pianterreno, sono visibili, sulla facciata principale, i resti del loggiato del Castelnuovo Reale. Al di sotto del livello stradale, dove sono i depositi, sono stati rinvenuti resti delle fortificazioni longobarde.

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