Pompei

Gli scavi archeologici di Pompei hanno restituito i resti della città di Pompei antica, presso la collina di Civita, alle porte della moderna Pompei, seppellita sotto una coltre di ceneri e lapilli durante l’eruzione del Vesuvio del 79, insieme a Ercolano, Stabia e Oplonti.

I ritrovamenti a seguito degli scavi, iniziati per volere di Carlo III di Borbone, sono una delle migliori testimonianze della vita romana, nonché la città meglio conservata di quell’epoca. La maggior parte dei reperti recuperati (oltre a semplici suppellettili di uso quotidiano anche affreschi, mosaici e statue) è conservata al museo archeologico nazionale di Napoli, e in piccola quantità anche nell’Antiquarium di Pompei; proprio la notevole quantità di reperti è stata utile per far comprendere gli usi, i costumi, le abitudini alimentari e l’arte della vita di oltre due millenni fa.

Nel 2023 gli scavi di Pompei hanno fatto registrare 3 985 424 visitatori. Nel 1997, per preservarne l’integrità, le rovine, gestite dal Parco Archeologico di Pompei, insieme a quelle di Ercolano e Oplonti, sono entrate a far parte della lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Ercolano

Gli scavi archeologici di Ercolano sono meta fissa di circa 350.000 turisti l’anno: nel 2022 hanno registrato 437.033 presenze, risultando il tredicesimo monumento più visitato d’Italia, con un introito lordo totale di 3.684.337,40 euro.[20] Nel 2023 sono stati 563.165 i visitatori che hanno varcato la soglia d’ingresso del sito, il numero di accessi più alto nella storia del Parco archeologico.

Da pochi anni è stato realizzato un nuovo accesso agli scavi, con un’ampia zona adiacente che comprende un parcheggio a raso, un’area con punti ristoro e vendita di souvenirs. Oltre all’area archeologica è visitabile il “Padiglione della barca”, nel quale è custodita un’imbarcazione d’epoca romana riportata alla luce nel 1982 sull’antico litorale della città.

Da corso Resina è possibile anche discendere al Teatro romano di Ercolano: l’accesso è consentito per finalità scientifiche e di studio, previa autorizzazione della direzione del Parco archeologico, e dal 2022, in via sperimentale, per visite guidate in un affascinante percorso sotterraneo.

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